Comunicato dei rivoluzionari prigionieri Nikos Maziotis e Pola Roupa sul secondo processo contro l’organizzazione “Lotta Rivoluzionaria”

La dichiarazione che segue, non essendo la traduzione del testo originale (in greco) ma del testo tradotto in inglese, presenta alcuni passaggi poco chiari. Ce ne scusiamo, ma riteniamo importante diffonderla per i contenuti politici espressi.

“Conclusioni e importanza politica della sentenza al secondo processo di Lotta Rivoluzionaria

La decisione della Corte d’appello al 2° processo contro Lotta Rivoluzionaria, iniziato nell’ottobre 2017 e conclusosi il 10 maggio 2019 con al centro il caso politico dell’attacco alla Banca di Grecia (BCE) e al Fondo monetario internazionale (FMI), è il coronamento della difesa politica della propria azione da parte di Lotta Rivoluzionaria in procedimenti giudiziari. Ha riguardato due espropri in banche compiuti da Lotta Rivoluzionaria, uno di questi non concernenti l’organizzazione, così come pure lo scontro a Monastiraki di Nikos Maziotis con i poliziotti nel luglio 2014 e il suo conseguente arresto.
Le sentenze pronunciate (ergastolo e 129 anni per Maziotis, ergastolo e 25 anni per Roupa) dai giudici; attraverso le loro argomentazioni, l’atteggiamento e le loro decisioni in termini di pene, tutta l’ostilità dell’apparato statale sono stati diretti contro Lotta Rivoluzionaria. E più specificamente, ostilità politica per un attacco centrale contro la Troika e lo status dei “memorandum”. Questa ostilità – oltre alla nostra perseveranza nel continuare l’azione di Lotta Rivoluzionaria contro i piani di salvataggio e le politiche di genocidio sociale che li hanno accompagnati, da noi espressa con “illegalità” e annullando il potere repressivo dello Stato nei nostri confronti – sono state il risultato dello stupido atteggiamento … [che ha accettato] “come inevitabile e assolutamente necessario” per la prosecuzione ordinata e ininterrotta dell’operazione dello Stato e della situazione economica delle Convenzioni di prestito (i “memorandum”), nonostante tutte le tribolazioni (che sapevano sarebbero derivate) alla maggioranza della società. L’atteggiamento d’intolleranza verso ogni forte e ferma resistenza alla schiavitù “enorme” è particolarmente intenso, essendo state messe a tacere le risposte della società.
“Giudici politicamente insensibili” a livello impensabile, poiché nella loro forma e maniera sono pilastro inseparabile del complesso del potere moderno. Rispetto all’influenza della congiuntura politica sulle funzioni giudiziarie e legislative abbiamo fatto specifico riferimento ai nostri processi, dividendo il reato politico per differenti periodi politici della storia moderna, vale a dire, il suo riconoscimento e il suo trattamento pretenzioso in tempi passati fino al totale rifiuto di accettare l’esistenza di un avversario politico nel sistema rappresentativo contemporaneo del potere politico … Nel nostro tempo, il “reato” politico è il più a caro prezzo e ciò che richiede il trattamento più duro possibile da parte della magistratura … che comporta in ultima analisi il massimo possibile delle pene…
Mentre tutti questi tribunali affermano che la loro “missione” è “la rigorosa applicazione delle disposizioni penali”, i due tribunali di 1°grado hanno dimostrato che il comportamento della corte – e del singolo giudice – è impossibile che non rappresenti una posizione politica contro l’essenza politica e sociale dell’atto – e più specificamente l’attacco al Tesoro – il FMI…
In alcuni casi si verifica pure un intervento politico del governo sul tribunale. Nel nostro caso … interventi collocati politicamente [sono stati fatti] da superpotenze statali (l’inclusione di Maziotis nella lista internazionale dei “terroristi” da parte degli USA), mentre era detenuto nel 2015. Tutto questo sforzo bellicoso del regime contro noi comprende l’estrema risposta che il nostro bambino di 6 anni ha avuto nel 2017 al momento dell’arresto di Pola Roupa, sottoposto a un regime unico d’esclusione e vendetta …
Il nostro mantenere posizioni politiche, obiettivi e scelte di Lotta Rivoluzionaria, che abbiamo difeso con maggiore enfasi e determinazione che mai prima, è stato giudicato un comportamento “inappropriato” per contrastare punizioni primarie … Soprattutto … con l’abbandono universale di qualsiasi valore politico dato in anni precedenti all’azione armata e lo sforzo nel dimostrarlo come “giusto atteggiamento politico di solidarietà”, l’abbandono di coloro che insistono su loro scelte politiche dopo il concepimento. E, naturalmente, tutto ciò insito in un ambiente di disfattismo politico e lo sforzo a “basare” l’opposizione in un contesto non eccedente i limiti della critica alla “criminalità” del sistema. E soprattutto, in un contesto dove il progetto rivoluzionario [è considerato] ‘superato’ e ‘fuori tempo’, una posizione che conferma il potere assoluto del sistema. Cioè, in un clima [ostile] all’azione di Lotta Rivoluzionaria e alla sua difesa in tribunale.
Ancora una volta durante il 2° processo in Corte d’appello a Lotta Rivoluzionaria, abbiamo deliberatamente rifiutato di soccombere al clima politico (apparentemente e solo) dominante e condurre un processo in cui tutto ciò sarebbe stato capovolto. Abbiamo scelto d’organizzare meglio la nostra difesa civile, renderla più intrusiva, evidenziare più aspetti della nostra organizzazione e il particolare attacco, e combattere l’esito penale … più politicamente organizzati. E anche – diremmo – in modo assolutamente rivoluzionario.
Ed è ai nostri processi che abbiamo analizzato più approfonditamente la … necessità del rovesciamento del regime, la necessità della rivoluzione sociale …
Ogni ulteriore riduzione delle condanne – o l’esonero da altre accuse – rappresenterebbe un’esplicita differenziazione politica della corte dal quadro politico di regime, cosa che sapevamo non stava accadendo, mentre la decisione emersa ha costituito una sottile differenziazione in termini di trattamento politico … Questo risultato, come previsto – e come successo a un altro processo – in particolare nel 1° processo a Lotta Rivoluzionaria – ha “imposto” accuse e pene per gli altri imputati. Questo perché un’ “applicazione di proporzionalità” è rispettata tra imputati che difendono politicamente le azioni tentate da altri.
La strategia di questo processo ha lavorato per la trasformazione dei procedimenti da noi finora affrontati, avendo noi posto molti altri punti di forza oltre la politica di difesa, rispetto a come abbiamo agito in altri processi. In larga misura, questa strategia può essere distinta nel 3° processo a Lotta Rivoluzionaria … In forma più completa, tuttavia, è stata presentata al tribunale d’appello dell’organizzazione. La particolarità del nostro comportamento politico davanti a questa corte riguarda l’uso massimo di status quo, argomenti, movimenti, analisi che hanno difeso e alla fine sostenuto – e anche confermato – la nostra rivendicazione e ferma affermazione come Lotta Rivoluzionaria, sin dalla sua fondazione: che il percorso rivoluzionario è l’unica via d’uscita dal grande stallo sociale del nostro tempo.
La Rivoluzione Sociale è emersa da Lotta Rivoluzionaria con più enfasi che mai, come valore e direzione unici, specialmente durante la crisi. Tuttavia, questa prospettiva è stata avanzata sin dalla proclamazione di Lotta Rivoluzionaria come unica via d’uscita da un sistema che brutalizza le società e che … [diventerà] insostenibile per la maggioranza della società schiacciata dalla violenza economica e dal suo deprezzamento politico. Abbiamo indicato questa direzione non solo come proclama, ma focalizzando su un tentativo per dimostrare che la Rivoluzione Sociale è l’unica strada da seguire. Prova che potrebbe essere impostata solo con la posizione ferma di Lotta Rivoluzionaria espressa e analizzata attraverso gli annunci dell’organizzazione e i testi usciti dalla prigione nel 2010-2011. Ovviamente, avvocati politici della nostra organizzazione, posizioni e strategie sono stati la dimostrazione della difesa politica al nostro processo.
Lotta Rivoluzionaria ha attaccato due delle tre istituzioni che hanno privato la maggioranza della società greca ed è stata accusata per legge di questo attacco, l’unico attacco a verificarsi in quel periodo e diretto contro la dittatura dei contratti di prestito e le istituzioni sovranazionali che li hanno imposti …
Alla questione “se il rovesciamento del regime e la rivoluzione sociale non siano la risposta appropriata allo stallo moderno del capitalismo, la crisi, la moderna tirannia economica e politica, allora di che si tratta?” Il silenzio è terminato. La dimostrazione dello stallo di un progetto di resistenza sociale non sovversiva diffusa, non strategica, è emersa in strada. E come implicazione incessante di questi fatti storici, emerge la necessità di formare un fronte politico-sociale con chiaramente indirizzato verso il rovesciamento del regime e la rivoluzione sociale. Lotta Rivoluzionaria scegliendo l’azione armata ha introdotto i suddetti elementi molto prima della loro necessità dimostrata dallo sviluppo storico stesso. E in tribunale abbiamo dimostrato la coerenza dell’organizzazione, dalla sua fondazione all’attacco contro la Banca e il Fondo Monetario Internazionale, ma anche dopo. L’azione e la lotta armate dimostrano essere la giusta scelta politica…
Lotta Rivoluzionaria e noi come persone abbiamo sempre cercato di sviluppare le condizioni materiali per attuare una Rivoluzione Sociale. Il progetto del sistema federale di organizzazione politica e sociale da noi sostenuto come modello più appropriato di ricostruzione sociale rivoluzionaria è stato inizialmente tratto dalla storia rivoluzionaria stessa. Ma la versione moderna della Confederazione in Rojava – Siria del Nord – la rivoluzione nel nostro tempo – è stata una rivendicazione catalitica per dimostrare che la proposta della Rivoluzione Sociale oggi è realistica. Così, la rivoluzione in Rojava è divenuta il fattore assoluto nell’evidenza del realismo delle rivoluzioni nel nostro tempo. Perché questa è la prova più decisiva di tutte. Prova che è un peccato essere nella fredda aula, non potendo qui essere collegata alla realtà sociale, in altre parole, alla storia sociale e politica di questo posto.
Naturalmente, non ci siano illusi che la corte avrebbe accettato le nostre accuse politiche, le richieste legali da noi formulate e rimosso le accuse. Tuttavia, dato il duro contesto politico intorno a noi e le dinamiche politiche che esso crea nei tribunali, ne è risultata la sottile controversia del discorso predominante sull’essenza, i motivi e gli obiettivi dell’azione di Lotta Rivoluzionaria …
Se possiamo dire che una conclusione tratta da questo processo è utile oggi, è che nei momenti difficili che viviamo in assenza di una diffusa resistenza sociale, con il provocatorio abbandono da parte di molti della lotta rivoluzionaria [in cambio di] una protesta indolore contro estremi sistemici (anche se questa lotta è progettata per essere sovversiva) accettando come regolarità la forma più estrema di schiavitù imposta alla maggioranza sociale attraverso “l’economia del debito”, con la solidarietà che degenera in un caso di interessi personali, assalti politici alla repressione rendono possibile “scatenare i guerriglieri dalle grinfie dello Stato”, accettando infine come inappropriata la politica aggressiva del regime contro l’azione rivoluzionaria armata e – soprattutto – contro chi insiste, non fa un passo indietro, per sostenere la correttezza della strategia dell’azione rivoluzionaria armata come parte inseparabile della lotta sovversiva diffusa, attraverso il soffocante muro politico della repressione criminale, e a fronte della carcerazione a lungo termine – e al di là di qualsiasi calcolo legale – è che “a volte” la difesa politica sostanziale e non scoraggiata dell’azione rivoluzionaria armata nei tribunali, e nella misura in cui questa difesa riesca a” radicarlo” su questioni politiche e sociali centrali e a respingere efficacemente la politica dominante, può alla fine respingere, fermare, invertire lo spietato attacco dello Stato ai combattenti armati”.
Ma soprattutto, il nostro obiettivo in questo processo è stato, accanto alla difesa politica dell’azione di Lotta Rivoluzionaria, la giustificazione politica di ogni azione e il fare emergere la sua importanza nel suo contesto storico doveva dimostrare la profonda necessità sociale della Rivoluzione Sociale, il fatto che è l’unico modo per superare lo stallo sociale causato dalla moderna tirannia di Stato e Capitale.

Pola Roupa – Nikos Maziotis, membri di Lotta Rivoluzionaria”

Da: https://mpalothia.net/symperasmata-kai-politiki-simasia-tis-apofasis-toy-efeteioy/

(Dichiarazione pubblicata il 28 maggio 2019)

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