
Fonte: actforfreedom
Venerdì 12 febbraio 2021. Giornata internazionale a sostegno dello sciopero della fame condotto da Dimitris Koufontinas
7 febbraio 2021
Alla fine del dicembre 2020 il governo greco ha approvato una riforma del sistema penitenziario nazionale che, oltre ad altre misure peggiorative rispetto alle condizioni detentive, stabilisce che i condannati per terrorismo non possano accedere a “carceri rurali”, istituti più “aperti” dove i prigionieri di lunga pena hanno potuto essere detenuti. L’approvazione di questa legge ha subito attivato l’iter burocratico per il trasferimento di Dimitri Koufontinas, dal carcere rurale di Kassevitia.
Dimitri è un compagno condannato per partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre, in carcere dal 2002. Il nuovo pacchetto di leggi stabilisce che i prigionieri nelle carceri rurali siano riclassificati e trasferiti quindi nell’ultimo carcere in cui erano. Nel caso di Dimitri avrebbe dovuto essere quello ateniese di Koridallos. L’amministrazione penitenziaria ha però deciso di trasferirlo, manipolando le carte del trasferimento, nel carcere di Domokos. Nonostante in Grecia non esistano circuiti differenziati, l’intenzione dell’amministrazione penitenziaria negli ultimi anni è stata quella di rendere questa prigione un carcere “duro”. Questo trasferimento punitivo, dunque, è volto a colpire un compagno che lotta da sempre: come uomo libero nelle aule di tribunale, in prigione. Da quando è detenuto ha partecipato a numerose proteste e a ben quattro scioperi della fame. Questa manovra repressiva è intesa non solo ad annichilire Dimitri Koufontinas, ma rientra nel progetto repressivo dello Stato greco: cercare di schiacciare i settori più radicali e combattivi della società per scongiurare l’ipotesi di conflitti futuri.
Contro il trasferimento, Dimitri Koufontinas ha deciso di battersi nuovamente, usando l’unica arma a sua disposizione, il suo corpo. Dall’8 gennaio ha iniziato uno sciopero della fame che proseguirà ad oltranza finché non sarà trasferito nel carcere di Koridallos.
Mentre lo sciopero continua, il compagno versa in condizioni critiche e precarie nell’ospedale di Lamia: secondo i medici potrebbe avere un tracollo da un momento all’altro. Durante lo sciopero sono state moltissime le iniziative e le azioni di solidarietà in tutta la Grecia e oltre. Presidi, manifestazioni, scritte sui muri, striscioni, attacchi contro molteplici obiettivi (politici, banche, uffici postali, ecc).
Ma proprio ora che il tempo stringe pensiamo sia giunto il momento di compiere uno sforzo ulteriore. La lotta di Dimitri sia anche la lotta di ognuno ed ognuna di noi. Siamo convinti dell’importanza di creare ed ampliare legami internazionali, soprattutto in un momento come questo. Pertanto lanciamo un appello per una Giornata INTERNAZIONALE di solidarietà e azione per VENERDÌ 12 FEBBRAIO a sostegno di Dimitri Koufontinas.
LE RICHIESTE PRESENTATE DURANTE LO SCIOPERO DELLA FAME DEVONO ESSERE ACCETTATE
LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE È LA NOSTRA ARMA
Atene, 7 Febbraio
Assemblea di solidarietà con Dimitri Koufontinas
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Alcune mobilitazioni in Italia e in Grecia
Presidio a Milano
Oggi venerdì 5 febbraio, alcune solidali si sono trovate sotto il consolato greco, in Foro Bonaparte, per parlare dello sciopero della fame di Dimitris Koufondinas, contro la nuova legge che vieta ai detenuti accusati di terrorismo di accedere a carceri con un regime più tenue. Dimitris, 63 anni, arrestato per essere parte del gruppo rivoluzionario 17 Novembre, in carcere dal 2002 non ha smesso di lottare e, l’8 di gennaio, ha iniziato il suo quinto sciopero della fame. Le condizioni di Dimitris sono gravi ed è a rischio la sua vita.
Durante il presidio la digos si è avvicinata al gruppo indicando due compagni per delle notifiche. Chi partecipava al presidio ha deciso di non fare invalidare l’iniziativa dall’arroganza di questi agenti e non lasciare spazio alle loro burocrazia. In precedenza non si permettevano di sfruttare i momenti pubblici e di gruppo per notificare atti giudiziarie e denunce, ma dovevano fermare le persone quando isolate o cercarle al loro domicilio.
Il gruppo si è compattato, non accettando questa nuova procedura. I poliziotti si sono fatti via via più aggressivi, iniziando a spintonare e far cadere biciclette. Mentre alcuni continuano a megafonare la vicenda di Dimitris, altre persone, accortesi che la porta del consolato non era più sorvegliata, si sono lanciate in quella direzione riuscendo ad entrare.
La digos, resasi conto dell’errore, raggiunge rapidamente il posto e inizia a spintonare e strattonare a casaccio, tanto che un’agente, nella foga, ha strappato il cappuccio della giacca di un collega. Si crea così una situazione di stallo con la digos che blocca il portone e tre persone intrappolate nell’androne del consolato. finché la polizia ha aperto permettendo al gruppo di ricompattarsi. Quando ci si sta organizzando per andarsene, la digos ritenta con le notifiche, ma le persone ricercate non sono più lì.
Mentre il gruppo si allontana la digos si scaglia contro una persona isolata e rallentata da un piede rotto.
Arriva la celere, si schiera e attacca chi prova a supportare la persona fermata. Il risultato finale è 5 fermati di cui uno atterrato brutalmente e ammanettato nel fango di un’aiuola, sotto lo sguardo stupefatto di una manciata di passanti.
La nevrosi poliziesca coinvolge anche una donna che, incredula, ha filmato il fermo violento. Un poliziotto esagitato le chiede i documenti e la minaccia per farle cancellare il video, fino a farla piangere di rabbia. Dopo trenta minuti e un’animata discussione sul da farsi fra sbirri confusi, le persone fermate vengono rilasciate e si riuniscono al resto del gruppo rimasto ad attenderle dall’altra parte della strada.
Speriamo che il presidio si aggiunga alle molteplici iniziative e azioni in supporto di Dimitris per piegare lo stato greco ad accettare le sue rivendicazioni.
Mantenere a distanza la digos meneghina, non permettere che invalidi momenti collettivi di lotta e protesta rimane una questione aperta. Nelle prossime occasioni dovremo tenerlo a mente.
Fonte: Galipettes Occupato (facebook)
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Presidio a Roma
Con il seguente testo, diversi compagni il 4/2/2021 hanno manifestato davanti all’Ambasciata greca a Roma in sostegno di Dimitris Koufondinas, detenuto nelle carceri speciali greche, membro dell’organizzazione rivoluzionaria “17 Novembre”, in sciopero della fame dall’8 gennaio contro il rifiuto delle autorità di applicare le loro stesse leggi, che prevedono un’attenuazione del regime speciale dopo tanti anni.
NON C’È PIÙ TEMPO
Lo stato greco sta giocando col fuoco senza considerare quanto si scotterà nel caso in cui tutta questa storia dovesse avere uno spiacevole epilogo. Dimitris Koufondinas, detenuto nelle carceri greche dal 2002, membro dell’organizzazione rivoluzionaria “17 Novembre”, è oggi al 28° giorno di sciopero della fame per pretendere almeno la regolarità nell’applicazione delle nuove misure del governo greco in materia di detenzione. Chiede che il trattamento – progettato scientificamente – e a lui destinato per legge, venga quantomeno rispettato. Oggi, 3 febbraio, si trova in ospedale piantonato in condizioni di salute molto gravi. È di fatto in reale pericolo di vita. Dimitris è un compagno che non si è mai tirato indietro. Ha condotto nel corso della sua vita una incessante lotta contro la barbarie capitalista. Il suo gesto, questo sciopero della fame, è un esplicito NO di fronte ai soprusi di oggi, e quelli di domani. Nei confronti di se stesso, come di tutto il corpo detenuto. Ecco che l’atteggiamento inamovibile dello stato greco di fronte a questa legittima richiesta ha il sapore della vendetta. E la caratteristica dell’arroganza, del pensare di poter agire la ferocia in maniera indisturbata. Non è così. E non lo sarà in futuro. Tutto torna. In quanto a noi, non possiamo rimanere a guardare silenti mentre questa tragedia si consuma.
SOLIDARIETÀ CON DIMITRIS KOUFONDINAS e con gli altri prigionieri in sciopero della fame al suo fianco. GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO 2021 – ORE 15:00
TUTTE E TUTTI DAVANTI ALL’AMBASCIATA GRECA –via Giacomo Rossini, 4 – Roma
Per approfondimenti:
https://radiocane.info/koufondinas/ https://www.youtube.com/embed/Ym9LF6c_ZIs?feature=oembed
feature=youtu.be
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Aggiornamenti e azioni dalla Grecia
Fonte: actforfreedom
TIME IS RUNNING OUT – Solidarietà con Dimitri Koufontinas
Aggiornamento urgente sulla situazione di Dimitri Koufontinas in sciopero della fame dall’8 gennaio. La sua decisione di adottare questa forma di protesta è conseguente al suo trasferimento, avvenuto a inizio gennaio, dalla prigione rurale di Kassevetia a quella di Domokos. Sono ormai tanti i giorni di sciopero della fame, lui è 64enne e or si tratta del suo 5° sciopero della fame da quando è detenuto (2002) E’ ricoverato all’ospedale di Lamia e rimane incosciente per la maggior parte della giornata. I medici dicono che in qualunque momento potrebbe avere un collasso immediato e morire o entrare in coma.
Nel quadro della riforma penitenziaria, una nuova legge è stata approvata in Grecia ai primi di questo mese, che fra altri regolamenti peggiora la vita in prigione e stabilisce che i condannati per terrorismo non possono accedere a prigioni rurali (più prigioni “aperte” cui accedano i prigionieri di lunga pena). Questa legge è retroattiva e la sua approvazione ha subito attivato il processo burocratico per il trasferimento di Dimitri. Il testo del governo prevede che detenuti non più aventi diritto a stare in prigioni rurali siano trasferiti da quest’ultime all’ultima prigione che sono stati detenuti: nel caso di Koufontinas, lui dovrebbe pertanto essere trasferito nel carcere ateniese di Koridallos.
Tuttavia, l’amministrazione carceraria ha deciso di mandarlo nel carcere di massima sicurezza di Domokos. Per dare al trasferimento una sembianza di legittimità, l’amministrazione carceraria ha pure falsificato i documenti, scrivendo che il compagno sarebbe spostato da Kassevetia a Koridallos e da là a Domokos, cosa mai successa.
La differenziazione dei circuiti per i prigionieri è inesistente in Grecia, anche grazie alle forti proteste dei detenuti – e pure di quelle attuate all’esterno – pochi anni fa quando anche qui si è assistito a un tentativo d’introdurre il principio della differenziazione dei regimi (Koufontinas ne è stato un protagonista), Ma di recente, il tentativo fatto dall’amministrazione carceraria è rendere la prigione di Domokos un’istituzione con regole più severe per i prigionieri “speciali”: lì sono detenuti alcuni dei prigionieri condannati per associazione criminale nel processo a Alba Dorata e vi sono pure i compagni Nikos Maziotis e Yannis Dimitrakis (anche loro in sciopero della fame dal 16 gennaio, in solidarietà con Koufondinas).
Di fronte a questi fatti, Koufondinas ha deciso di reagire nel solo modo che ha pensato appropriato, entrando in sciopero della fame a tempo indeterminato e chiedendo il trasferimento al carcere di Koridallos, come lo stesso testo di legge prevederebbe.
Qui in Grecia stiamo cercando di attuare iniziative più incisive e il più diffuse possibile pe tentare d’esercitare pressione sull’esecutivo e l’amministrazione penitenziaria.
Considerata la situazione segnata da dura repressione vissuta attualmente dal Paese ellenico, stante la difficoltà oggettiva nello scendere in strada, ora più che mai potrebbe essere importante fare iniziative (anche se solo di testimonianza e “denuncia”) in altri Paesi.
Il tempo sta finendo…
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Atene, Grecia: banche distrutte. Solidarietà con il compagno Dimitris Koufontinas
Fonte: athensindymedia
Il compagno Dimitris Koufontinas è in sciopero della fame dall’8 gennaio, nuovamente in difesa del suo corpo e della sua vita contro i metodi vendicativi dello Stato.
In segno di minimo rispetto per la sua lunga lotta e come contributo alla causa rivoluzionaria nonché espressione di solidarietà durante il suo sciopero della fame, abbiamo visitato tre banche nella regione di Atene, distruggendole.
In particolare abbiamo attaccato le seguenti banche:
Eurobank – Kato Patisia
Piraeus Bank – Metamorphosis
Eurobank – N. Ionia
SOLIDARIETA’ NEI CONFRONTI DI DIMITRIS KOUFONTINAS
LO STATO E’ L’UNICO TERRORISTA
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Atene, Grecia: assunzione di responsabilità per l’attacco contro la società USA Euronet, in solidarietà con Dimitris Koufontinas
Fonte: athensindymedia
31 gennaio 2021
Dimitris Koufontinas, combattente dell’organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre è in sciopero della fame dall’8 gennaio, chiedendo d’essere trasferito al carcere di Koridallos. L’amministrazione di destra, estendendo lo stato d’emergenza e rendendolo permanente, ha sospeso la sua propria legislazione per vendicarsi del comportamento irriducibile e militante di D. Koufontinas.
Quindi è stato trasferito dalla prigione rurale di Kassevetia a quella di Domokos con un falso documento presumibilmente presentandolo come detenuto nel carcere di Koridallos.
Costantemente nel mirino dello Stato greco e degli USA, D. Koufontinas è in sciopero della fame per l’ennesima volta, rivendicando diritti fondamentali acquisiti contro la vendetta della democrazia. L’inasprimento delle regole antiterrorismo nelle prigioni, applicate alla persona di D. Koufontinas, prevede il trattamento riservato dallo Stato ai militanti prigionieri in conflitto con il regime. Ciò viene confermato quotidianamente dalla oltraggiosa Sofia Nikolaou con le sue affermazioni e interviste descriventi il programma statale per sterminare gli oppositori politici contro il dominio.
In segno minimo di solidarietà con lo sciopero della fame condotto da Dimitris Koufontinas e dai 2 scioperanti, Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis, il 28 gennaio abbiamo scelto di attaccare con la vernice e i martelli, causando danni alla sede di Euronet, esattamente vicino al centro culturale della Fondazione Kallithea Stavros Niarchos. Questa societàè un provideramericano di servizi per il pagamentoelettronico, di stanza in Kansas, che offre a livello mondiale registratori di cassa automatici (bancomat), servizi per punti di vendita (POS), servizi per carte di credito/debito, cambio valuta e altri servizi finanziari on line nonché software per il pagamento. Dal 2009, Euronet serve 50.000 bancomat e 330.000 punti dei terminal di vendita in 170 Paesi.
FUOCO E FIAMME IN OGNI CELLA
SOLIDARIETA’ AL COMBATTENTE DIMITRIS KOUFONTINAS IN SCIOPERO DELLA FAME DALL’8 GENNAIO E AI 2 SCIOPERANTI NIKOS MAZIOTIS, GIANNIS DIMITRAKIS
Anarchici
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Atene, Grecia: sbarramento incendiario in solidarietà con lo scioperante Dimitris Koufontinas attuato da “Nuclei d’azione immediata Nuclei di solidarietà rivoluzionaria”
2 febbraio 2021
Fonte: athensindimedia.org
“Organizzeremo Nuclei d’azione immediata per colpire Stato e capitale”
Il prigioniero politico Dimitris Koufotinas è parte di noi, parte del movimento rivoluzionario, parte dell’esperienza storica guerrigliera del dopoguerra in Europa. Un combattente coerente e irriducibile, imprigionato per aver scelto di affrontare la barbarie del sistema capitalista… Questo combattente non può che trovarci al suo fianco con tutto il calore e l’energia, contro il revanscismo di destra, la propaganda dello Stato, il regime d’isolamento impostogli. E’ in sciopero della fame dall’8 gennaio, richiedendo d’essere trasferito a Koridallos dalla prigione di Domokos, dove è stato mandato dopo essere stato rapito dalla prigione rurale di Volos.
Il governo di Nea Demokratia non sta pure attenendosi alla legge creata specialmente per seppellire Dimitris Koufontinas sempre più nel profondo del carcere. La resistenza del compagno, che nuovamente pone il suo corpo come ultima barriera nella battaglia di coerenza e dignità individuale, concentra attorno a sé ogni significato storico, politico e sociale che definisce le poste in gioco del nostro tempo.
Resistenza o sottomissione
Lotta o resa
Solidarietà o individualismo
Attacco o tregua
Facendo il minimo possibile, in solidarietà con Dimitris Koufontinas in sciopero della fame, ma anche con Giannis Dimitrakis e Nikos Maziotis, unitisi a lui in sciopero della fame, la settimana scorsa ad Atene abbiamo compiuto i seguenti attacchi incendiari:
alla Fondazione per la ricerca economica e industriale (IOBE) di Koukaki. IOBE è il pilastro statistico ufficiale di BSE e uno dei principali think tanks (gruppi di studio, n.d.t.) che forniscono informazioni, indicazioni e suggerimenti di politica economica. Politiche economiche neoliberiste, salvataggi di banche, la redistribuzione violenta di ricchezza a discapito dei poveri hanno il suo sigillo. IOBE non è un organo scientifico neutrale come si vorrebbe presentare. Si colloca nel campo di classe del capitale e le sue mani sono macchiate del sangue di tutti gli oppressi che si sono suicidati, annegati nella disperazione e nella impasse(mancanza d’uscita, n.d.t.) della crisi capitalista.
al 3° Ufficio tributi nell’area Kypseli. Nel momento che sempre più settori della società stanno affogando nei debiti e non riescono a sopravvivere, gli attacchi contro strutture statali che rappresentano sfruttamento economico sono atti di opposizione allo sterminio economico dal basso e, contemporaneamente, una proposta aperta a costruire un mosaico di lotte per rifiutare di pagare, per la cancellazione dei debiti e il sabotaggio.
alla casa del Segretario generale per il coordinamento dei progetti governativi di Nea Dimokratia, Stratos Mavroeidakou, a Ilion. E’ uno dei leader nella gestione criminale della pandemia, carenza di personale negli ospedali, nel reclutamento di poliziotti e militari invece di infermieri e dottori, nella trasformazione della risposta alla pandemia in metodo repressivo mirato a livellare il corpo sociale e la resistenza. Abbiamo voluto far sapere al personale militare del partito Nea Dimokratia che la paura sta cambiando direzione.
contro un veicolo di polizia nell’area Petralona. Abbiamo realizzato ciò che era ovvio: attaccare il terrorismo statale e i suoi mercenari in uniforme.
Solidarietà allo scioperante comunista Dimitris Koufontinas
Forza agli anarchici in sciopero della fame Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria e Giannis Dimitrakis
Solidarietà ai prigionieri politici
Torneremo presto…
Nuclei d’azione immediata
Nuclei di solidarietà rivoluzionaria
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Cercano di distruggere la memoria! – Occorre solidarietà internazionale urgente per il compagno rivoluzionario Dimitris Koufondinas
“L’organizzazione rivoluzionaria 17 novembre non esiste più. E’ toccato a me parlare di quell’organizzazione, colmare la lacuna del silenzio. In questa lunga lotta, non importa se cadi, ma trovare un’altra mano per continuare. “Le strade cambiano, i tempi cambiano, i modi cambiano, ma lo scopo è lo stesso.”
– Dimitris Koufontinas
Il 22 dicembre 2020 il prigioniero rivoluzionario Dimitiris Koufontinas è stato rapito dalla sua cella e trasportato dal seminterrato della prigione di Korydallos, dove era detenuto, alla prigione di Domokos. L’8 gennaio ha iniziato uno sciopero della fame per tornare alla prigione di Korydallos dove si supponeva fosse, secondo una legge attuata dal governo. In solidarietà, anche i prigionieri anarchici Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis sono entrati in sciopero della fame dal 16 gennaio. Altri prigionieri Vaggelis Stathopoulos, Polikarpos Georgiadis vi si sono aggiunti per 5 giorni. Sono già trascorsi 26 giorni da quando ha iniziato lo sciopero della fame e la sua salute è peggiorata notevolmente, non essendo la prima volta che fa uno sciopero della fame. È stato ricoverato in ospedale e sottoposto a totale isolamento. È ovvio che lo Stato greco non intende modificare la propria decisione, eseguendo così passivamente una condanna a morte non ufficiale. Dall’inizio di questo sciopero della fame molti hanno espresso il loro sostegno.
Ciò che segue è una serie di azioni pubbliche avvenute da quando il nostro Koufontinas è in sciopero della fame.
– Intervento presso l’Associazione avvocati di Atene.
– Intervento davanti alla casa di Arios Pagos (Corte Suprema di Cassazione)
– È stata compiuta un’intromissione nell’’ufficio dell’avvocato e membro del Consiglio scientifico centrale della prigione e stretto partner del Segretario generale per le politiche anticrimine, uno dei principali responsabili del trasferimento di Koufontinas.
-Molti compagni schierati a fianco di Koufontinas hanno occupato gli uffici del partito al governo (Nea Demokratia, Nuova Democrazia) e poi hanno interrotto la riunione del ministro greco della Protezione Civile a Patrasso
Durante tutto questo tempo, quasi ogni giorno, gente scrive slogan sui muri, appende striscioni in ogni angolo e scrive persino testi per la lotta di Koufontinas. Si sono verificati molti attacchi a più obiettivi (banche, entità capitaliste, politici ecc.). Finora si sono già svolti due giorni di mobilitazione in varie città della Grecia, dove la polizia ha attaccato violentemente per fermare ogni movimento di solidarietà con Koutfontinas.
Nel mezzo della pandemia, la repressione dello Stato si sta traducendo nella forma più selvaggia e regolare da noi vissuta negli ultimi anni. Considerato quanto sopra e il fatto che la salute del nostro compagno è in pericolo per il suo sciopero della fame, è imperativo che ogni uomo e donna in lotta siano informati e si schierino a fianco di Koufontinas, e speriamo che la voce della solidarietà a Dimitris Koufontinas raggiunga ogni angolo del mondo.
Compagni greci coinvolti nel movimento di solidarietà per Koufontinas
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Testo di International Anarchist Comrades in Solidarity
Dall’8 gennaio Dimitris Koufontinas, rivoluzionario imprigionato in Grecia, è in sciopero della fame per protestare contro il trasferimento alla prigione di Domokos, un moderno inferno di alta sicurezza, cimitero per i prigionieri incontrollabili nel sistema carcerario greco. Anche per gli standard dello Stato greco, il compagno avrebbe dovuto essere rimandato alla prigione di Korydallos ad Atene. È stato incarcerato dal 2002, condannato per appartenenza e azioni, mentre era membro dell’ex-organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre.
Anche se non siamo d’accordo con la posizione teorica dell’ex-gruppo, riteniamo sia importante fornire un background sull’organizzazione che ha condotto una campagna di guerriglia urbana durata oltre 27 anni, di rapine a mano armata, omicidi e attentati contro lo Stato greco, banche, affari, prendendo di mira anche gli interessi americani, turchi e britannici in Grecia, compresa l’uccisione di Richard Welch, un capo della CIA e Stephen Saunders, addetto militare britannico. Altre azioni significative includono:
– 11 espropri per un totale di 3,5 milioni di dollari.
– Uccisione di Pantelis Petrou, vicedirettore della polizia antisommossa (MAT)
– Uccisione del vice-capo del Gruppo aiuti militari USA alla Grecia, George Tsantes.
– Uccisione dell’editore di giornali di destra Nikos Momferatos. Il proclama lasciato accanto al suo corpo ha accusato Momferatos di legami con la CIA e che la Grecia “è rimasta un regime fantoccio nelle mani degli imperialisti americani e dell’establishment economico”.
– Colpi sparati a Dimitris Angelopoulos, uno dei principali industriali greci, accusando lui e altri membri della “grossa borghesia greca” d’ aver saccheggiato la Grecia a spese dei lavoratori
– L’uccisione più importante rispetto al presente è stata quella del parlamentare di Nuova Democrazia, Pavlos Bakoyannis nel settembre 1989, il padre di Kostas Bakoyannis, l’attuale sindaco di Atene, figlio anche di Dora Bakoyannis, sorella dell’ormai premier Kyrias Mitsotakis.
– Altre uccisioni hanno riguardato il capitano della marina USA, William Nordeen, l’addetto alla difesa degli USA, la cui auto è stata distrutta da un’autobomba a pochi metri dalla sua residenza e il sergente dell’aeronautica USA, Ronald O. Stewart, ucciso da una bomba fatta esplodere a distanza all’esterno del suo appartamento. Çetin Görgü, addetto stampa turco, è stato colpito in auto e Ömer Haluk Sipahioğlu, consigliere dell’ambasciata turca, è stato ucciso in una strada di Atene. L’armatore e proprietario del cantiere navale, Constantinos Peratikos, è stato ucciso mentre lasciava il suo ufficio.
– Nel 1985 il gruppo ha fatto esplodere la sua prima bomba prendendo di mira un autobus affollato da polizia antisommossa; è stato utilizzato un lungo cavo per far esplodere dell’esplosivo costituito da esplosivi rubati da una cava, che hanno ucciso uno.
– 17N ha bombardato quattro uffici delle tasse, come suo primo attacco di livello inferiore contro la proprietà.
– Nel dicembre 1989, 17N ha rubato 114 razzi anticarro obsoleti da un deposito militare greco a Sykouriondi Larissa. Tra il 1990 e il 1999, 17N ha condotto 24 attacchi missilistici, tutti tranne 3 tre mirati a proprietà piuttosto che a bersagli umani. Nel novembre 1990, è fallito un attacco missilistico contro la limousine blindata dell’armatore Vardis Vardinogiannisì. Un attacco missilistico è stato compiuto contro un edificio di BP. Nel maggio 1991 un attacco missilistico contro gli uffici della Siemens. Nel dicembre 1991 un attacco missilistico contro Viohalco, società di industria pesante greca. Nel 1991, 17 N ha pure lanciato un razzo contro un autobus della polizia antisommossa, uccidendo un ufficiale e ferendone 14. Nel maggio 1994 è avvenuto un attacco missilistico contro un edificio IBM. Nel marzo 1995 due razzi contro Mega Channel. Il gruppo ha usato un altro razzo per attaccare una filiale in centro di American Citibank, causando danni ma non feriti, non essendo esplosa la testata. Il razzo è stato lanciato con il telecomando da un’auto privata parcheggiata fuori dalla banca in via Drossopoulou, nel quartiere centrale di Kypseli.
– Il 29 giugno 2002 le autorità greche hanno catturato Savvas Xiros ferito, a seguito di un attentato fallito alla compagnia di traghetti Minoan Flying Dolphins nel Pireo. Una ricerca della persona di Xiros e l’interrogatorio hanno portato alla scoperta di due case sicure e all’arresto di altri 6 sospetti, tra cui due fratelli di Savvas. Un ex studente di matematica 58enne, in clandestinità dal 1971, Alexandros Giotopoulos, è stato identificato come il leader del gruppo e arrestato il 17 luglio 2002 sull’isola di Lipsi. Il 5 settembre Dimitris Koufondinas, identificato come il capo delle operazioni del gruppo, si è arreso alle autorità.
I nostri compagni greci ci hanno detto che, data la sua età (68 anni) la sua salute è peggiorata gravemente, che sta perdendo e riprendendo coscienza e che molto probabilmente morirà o entrerà in coma. Presto verrà mandato in un ospedale speciale dove le persone vanno a morire.
Insieme ai nostri compagni greci vediamo il palese tentativo dello Stato greco per isolare e non trasferire Koufontinas nella prigione di Korydallos come uno sterminio di un rivoluzionario contro cui si vendicano per l’uccisione di Pavlos Bakayannis da parte di 17N. A ciò si aggiunge l’attacco alla memoria della ‘lotta armata’ contro non solo lo Stato greco, ma tutti i sistemi di potere a livello internazionale, per cancellare la memoria di coloro che osano usare la violenza rivoluzionaria contro di loro. Come hanno tentato molti gruppi rivoluzionari in passato. Non è un caso che con la “crisi economica” e ora la “pandemia” in atto, i controllori delle nostre vite a livello globale stiano cercando di ripristinare le lacerazioni che continuano a verificarsi, per imporre al mondo un nuovo armamentario più repressivo. Intendono distruggere il ricordo che la violenza non sia mai stata una minaccia per loro e, altrettanto, ora cercano di dividere i “violenti” dai “non violenti”.
Ora più che mai dobbiamo agire a livello internazionale, per non lasciarci isolare l’un l’altro. Per non permettere che provino a distruggere la nostra memoria, perché ci sia continuità!
Dalla minima scintilla può scaturire una tempesta che non si fermerà mai!
“Dimitris Koufontinas! Il conflitto continuerà!
Forza ai compagni anarchici unitisi in sciopero della fame G. Dimitrakis, N. Maziotis!”
Compagni anarchici internazionali in solidarietà
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Salonicco, Grecia: attacco incendiario in solidarietà con il rivoluzionario Dimitris Koufontinas
3 febbraio 2021
“La possibilità della rivoluzione e di una società senza classi dipende dalla
speranza di una vita che meritiamo, dall’organizzazione consapevole e dalla preparazione per il passaggio a questa vita da oggi, dall’incontro liberatorio dell’arma della critica con la critica delle armi. Per il regno della libertà … “
D. Koufontinas
Sciopero della fame dall’8-1-2021
Il rivoluzionario incarcerato D. Koufontinas è in sciopero della fame dall’8 gennaio, rivendicando il suo trasferimento nella prigione di Korydallos, dove ha scontato la maggior parte della pena esaustiva inflittagli. Una notte, i poliziotti l’hanno rapito dalla prigione rurale dove era detenuto per trasferirlo nel carcere di Domokos, dopo che era stato previsto un provvedimento in base a una legge approvata con l’evidente scopo di ritorsione da parte dello Stato contro di lui. Occorre notare che anche la legge approvata per rappresaglia afferma esplicitamente che il trasferimento di D. Koufontinas dal carcere rurale implica il suo spostamento nella prigione dove ha precedentemente scontato la pena, ovvero Korydallos.
La rabbia vendicativa dello Stato contro D. Koufontinas è legata al suo corso politico generale, non ha mai firmato una dichiarazione di rimorso, non ha mai negato la lotta armata nella faretra della classe operaia per conseguire l’emancipazione. Ora fa lo stesso, rivendicando con l’unica arma che ha, cioè ponendo il suo corpo come argine.
Ma D. Koufontinas non è solo. Ha un movimento poliedrico che lo sostiene e cerca di essere la sua voce, in un momento in cui i media stanno seppellendo la sua lotta. Dai nostri compagni incarcerati che hanno iniziato uno sciopero della fame sostenendolo, dagli interventi pubblici, marce e distribuzioni, agli attacchi notturni, le persone che seguono il filo della resistenza staranno con lui fino alla fine.
Il contesto dello sciopero della fame è una condizione molto speciale per la base sociale. Un coprifuoco, una politica antimmigrazione, una legge di protesta, un codice fallimentare, una legge ambientale, una legge sull’istruzione e innumerevoli riforme Casus Belli * sono passate durante la pandemia, e la situazione sembra peggiorare sempre più. Il crescente coinvolgimento dell’esercito nella vita sociale e la sorveglianza della polizia ci vengono imposti.
Gli ospedali pubblici stanno cadendo a pezzi, mentre il denaro è disponibile solo per l’esercito, i media, la polizia e le imprese (acquisto di aeromobili Raffale, fondi per la polizia, lista Petsa, ecc.).
Quindi contro il cimitero sociale che stanno cercando d’imporre, abbiamo scelto di attaccare come minimo segno di solidarietà con il combattente D. Koufontinas. Nelle prime ore di sabato 30 gennaio abbiamo piazzato ordigni incendiari rudimentali, dando fuoco a due furgoni dell’Ufficio generale delle Poste e alla facciata della compagnia di sicurezza Galaxy a Pylaia, Salonicco.
Durante la pandemia, l’Ufficio generale delle Poste si è arricchito, esercitando pressione letteralmente sui suoi dipendenti, mentre infatti si è saputo che uno dei suoi dirigenti ha osato picchiare un dipendente della società. D’altra parte, conosciamo molto bene il ruolo delle società di sicurezza, i delinquenti salariati, cioè i protettori della ricchezza della borghesia, sia che si tratti di loro case e veicoli di lusso, o dei prodotti sugli scaffali dei supermercati. Quindi, abbiamo cercato di mettere la nostra piccola pietra nella conduzione notturna della lotta di classe. Avvertiamo in modo risoluto che qualsiasi complicazione della salute allo scioperante non rimarrà senza risposta da parte del movimento e delle sue strutture.
VITTORIA NELLA LOTTA DEL RIVOLUZIONARIO D. KOUFONTINAS
FORZA A STATHOPOULOS, GEORGIADIS, MAZIOTIS, DIMITRAKIS CHE SONO IN SCIOPERO DELLA FAME
LIBERTA AGLI OCCUPANTI ARRESTATI A TATRASSO
Gruppo anarchico Tasos Tousis **
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originale: https://athens.indymedia.org/post/1610085/
Note aggiunte dal traduttore:
* Un Casus Belli (“occasione di guerra”) è un atto o un evento che provoca o viene utilizzato per giustificare la guerra.
** Tasos Tousis, un operaio in sciopero, ucciso con altri 11 e 36 feriti dalla gendarmeria con l’appoggio dell’esercito, durante lo sciopero dei lavoratori del tabacco a Salonicco nel maggio 1936 .
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Fonte: actforfreedom
Intervento presso l’Ordine degli avvocati di Atene (sindacato degli uffici generali degli avvocati) in solidarietà con il compagno in sciopero della fame Dimitris Koufontinas (Atene, Grecia)
7 febbraio 2021
Lunedì 1° febbraio 2021, l’Assemblea di solidarietà con il compagno in sciopero della fame, Dimitris Koufontinas, è intervenuta presso la sede dell’Ordine degli avvocati di Atene (sindacato degli uffici generali degli avvocati), presenti dozzine di compagni.
Tale intervento ha implicato il fatto di appendere un enorme striscione sull’edificio e riunirsi davanti agli uffici del Consiglio d’amministrazione con striscioni, testi, volantini e slogan. Contemporaneamente sono stati distribuiti testi a ogni piano dell’edificio, agli operai e agli avvocati presenti. I compagni impegnati nell’intervento sono poi usciti gridando slogan in via Academias.
LO VOGLIONO MORTO, NON LASCIAMO CHE SUCCEDA
VITTORIA PER LA LOTTA CONDOTTA DA DIMITRIS KOUFONTINAS
Assemblea di solidarietà con il compagno in sciopero della fame Dimitris Koufontinas